Indagine ONU: Attacchi con droni russi potrebbero costituire crimini contro l’umanità,Human Rights


Indagine ONU: Attacchi con droni russi potrebbero costituire crimini contro l’umanità

Un’indagine condotta dall’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) ha rivelato che attacchi con droni russi, in particolare quelli eseguiti con “droni kamikaze”, potrebbero costituire crimini contro l’umanità. L’indagine, pubblicata il 28 maggio 2025, e riportata da UN News, si basa su una vasta documentazione e testimonianze raccolte, tra cui il toccante racconto di una donna che ha visto morire suo marito tra le sue braccia a seguito di un attacco.

La gravità delle accuse risiede nella natura indiscriminata di alcuni di questi attacchi e nel deliberato targeting di infrastrutture civili. Il rapporto dell’ONU sottolinea come gli attacchi abbiano causato non solo vittime civili dirette, ma abbiano anche interrotto servizi essenziali come l’elettricità, l’acqua e l’assistenza sanitaria, aggravando le sofferenze della popolazione.

L’utilizzo di “droni kamikaze,” o droni a guida remota carichi di esplosivo che si schiantano sull’obiettivo, solleva particolari preoccupazioni. La loro precisione limitata, combinata con la loro capacità di aggirare le difese aeree, li rende particolarmente pericolosi per i civili.

L’inchiesta dell’ONU si inserisce in un quadro più ampio di indagini sui presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nel contesto del conflitto. L’OHCHR continua a monitorare attentamente la situazione e a raccogliere prove, con l’obiettivo di garantire che i responsabili di tali atrocità siano chiamati a rispondere delle loro azioni.

È importante sottolineare che l’accusa di “crimini contro l’umanità” è un’affermazione molto seria. Si riferisce ad atti commessi nell’ambito di un attacco diffuso o sistematico diretto contro una popolazione civile, con la consapevolezza dell’attacco. Tali atti includono l’omicidio, lo sterminio, la riduzione in schiavitù, la deportazione, la tortura, la violenza sessuale e la persecuzione.

La pubblicazione di questo rapporto sottolinea l’urgenza di proteggere i civili nei conflitti armati e di garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario. L’ONU continua a chiedere la fine immediata delle ostilità e l’avvio di un processo di pace duraturo che ponga fine alla sofferenza della popolazione civile. La tragica testimonianza riportata, “Mio marito è morto tra le mie braccia,” serve come un doloroso promemoria delle conseguenze devastanti della guerra e dell’importanza di perseguire la giustizia per le vittime.


‘My husband died in my arms’: UN probe says Russian drone strikes may be crimes against humanity


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