NCSC IT: c’è fiducia e poi c’è SaaS, UK National Cyber Security Centre


“Fiducia e poi c’è SaaS”: L’NCSC britannico chiarisce la postura sulla sicurezza del SaaS

Il 5 marzo 2025 alle 10:01, il National Cyber Security Centre (NCSC) del Regno Unito ha pubblicato un articolo intitolato “Fiducia e poi c’è SaaS”. Questo titolo conciso, ma denso di significato, punta i riflettori su una questione cruciale per le organizzazioni che dipendono sempre più dai servizi Software as a Service (SaaS): la necessità di un approccio alla sicurezza basato su una verifica proattiva e continua, piuttosto che su una semplice fiducia cieca nel fornitore.

L’articolo dell’NCSC mira a dissipare la convinzione che la responsabilità della sicurezza dei dati risieda interamente nel fornitore SaaS. Pur riconoscendo i vantaggi offerti dal SaaS in termini di agilità, scalabilità e riduzione dei costi, l’NCSC sottolinea che le organizzazioni rimangono responsabili della sicurezza dei propri dati, indipendentemente da dove siano ospitati.

Punti chiave evidenziati dall’articolo:

  • Responsabilità condivisa della sicurezza: L’NCSC ribadisce che la sicurezza nel cloud, e quindi nel SaaS, è un modello di responsabilità condivisa. Il fornitore SaaS è responsabile della sicurezza dell’infrastruttura e del software sottostante, mentre l’organizzazione è responsabile della sicurezza dei propri dati, configurazioni e utenti.
  • La fiducia non è sufficiente: L’articolo mette in guardia dall’affidarsi ciecamente alle dichiarazioni di conformità del fornitore. Sebbene le certificazioni (es. ISO 27001, SOC 2) siano importanti, non garantiscono automaticamente la sicurezza. È fondamentale verificare in modo indipendente le misure di sicurezza implementate dal fornitore.
  • Visibilità e controllo: Le organizzazioni devono avere una visibilità chiara e completa sull’utilizzo del SaaS e sui dati archiviati. Questo include la comprensione dei permessi di accesso, della configurazione del sistema e della protezione dei dati in transito e a riposo. Devono inoltre mantenere il controllo sulla configurazione e sull’utilizzo del SaaS per garantire la conformità alle proprie politiche di sicurezza.
  • Gestione degli accessi e dell’identità (IAM): L’NCSC enfatizza l’importanza di una solida strategia IAM per il SaaS. Questo include l’implementazione di autenticazione a più fattori (MFA), la gestione dei privilegi minimi e il monitoraggio degli accessi anomali.
  • Sicurezza della configurazione: Una configurazione errata del SaaS è una delle principali cause di violazioni dei dati. L’articolo sottolinea la necessità di seguire le migliori pratiche di sicurezza per la configurazione e di monitorare costantemente le impostazioni per rilevare eventuali modifiche non autorizzate.
  • Data Loss Prevention (DLP): L’implementazione di soluzioni DLP è cruciale per prevenire la perdita di dati sensibili nel SaaS. Questo include la classificazione dei dati, il monitoraggio del trasferimento dei dati e l’applicazione di politiche per bloccare o avvisare in caso di violazioni.
  • Incidente di risposta: Le organizzazioni devono avere un piano di risposta agli incidenti specifico per il SaaS. Questo piano deve includere procedure per la segnalazione, la notifica, il contenimento, l’eradicazione e il recupero in caso di violazione della sicurezza.
  • Due Diligence nella selezione del fornitore: L’articolo dell’NCSC incoraggia le organizzazioni a condurre una due diligence rigorosa prima di scegliere un fornitore SaaS. Questo include la valutazione delle politiche di sicurezza, delle certificazioni, delle procedure di gestione degli incidenti e della resilienza del fornitore.

Implicazioni per le organizzazioni:

L’articolo dell’NCSC “Fiducia e poi c’è SaaS” ha importanti implicazioni per le organizzazioni che utilizzano o intendono utilizzare il SaaS:

  • Rivalutazione della strategia di sicurezza: Le organizzazioni devono rivalutare la propria strategia di sicurezza per il SaaS e assicurarsi che sia basata su una verifica proattiva e continua, piuttosto che sulla fiducia cieca.
  • Definizione chiara delle responsabilità: È fondamentale definire chiaramente le responsabilità di sicurezza tra l’organizzazione e il fornitore SaaS. Questo deve essere documentato in un accordo di livello di servizio (SLA) che specifichi chiaramente gli obblighi di entrambe le parti.
  • Investimento in strumenti e competenze: Le organizzazioni devono investire in strumenti e competenze per monitorare, proteggere e gestire in modo efficace i propri dati nel SaaS. Questo può includere soluzioni di sicurezza del cloud, strumenti di monitoraggio della sicurezza e personale qualificato con competenze specifiche nella sicurezza del SaaS.
  • Formazione e consapevolezza: I dipendenti devono essere formati sulle migliori pratiche di sicurezza per il SaaS e sulla loro responsabilità nel proteggere i dati dell’organizzazione.

In sintesi, l’articolo “Fiducia e poi c’è SaaS” dell’NCSC funge da promemoria vitale per le organizzazioni che utilizzano il SaaS: la sicurezza dei dati è una responsabilità condivisa e non può essere semplicemente esternalizzata al fornitore. Un approccio proattivo, basato sulla verifica, sul controllo e sulla visibilità, è essenziale per mitigare i rischi e proteggere i dati sensibili nel cloud.

L’articolo dell’NCSC rappresenta un importante contributo alla discussione sulla sicurezza del SaaS e dovrebbe essere letto e considerato da qualsiasi organizzazione che utilizza o prevede di utilizzare questa tecnologia. Implementare i suggerimenti e le raccomandazioni contenute in questo articolo aiuterà le organizzazioni a rafforzare la propria postura di sicurezza e a proteggere i propri dati in un ambiente cloud in continua evoluzione.


NCSC IT: c’è fiducia e poi c’è SaaS

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