
“Tanti pesci nel mare”? Non più, avvertono gli esperti ONU a Nizza: Il cambiamento climatico sta svuotando gli oceani
Nizza, Francia (11 giugno 2025) – La celebre espressione “tanti pesci nel mare” sta rapidamente perdendo il suo significato, secondo un rapporto allarmante rilasciato oggi da esperti delle Nazioni Unite a Nizza. Lo studio, pubblicato in occasione della Conferenza annuale sul Clima Marino, evidenzia come il cambiamento climatico stia devastando gli ecosistemi marini a un ritmo senza precedenti, mettendo a rischio la sicurezza alimentare globale e la sopravvivenza di milioni di persone che dipendono dall’oceano per il loro sostentamento.
L’Impatto Devastante del Cambiamento Climatico sugli Oceani:
Il rapporto ONU, basato su dati scientifici raccolti negli ultimi cinque anni, rivela una serie di problematiche interconnesse, tutte innescate o aggravate dal cambiamento climatico:
- Aumento della temperatura dell’acqua: L’aumento delle temperature oceaniche sta provocando lo sbiancamento dei coralli, la migrazione di specie verso acque più fredde e la scomparsa di importanti habitat marini. Le barriere coralline, veri e propri “boschi pluviali sottomarini”, sono essenziali per la biodiversità e la protezione delle coste. La loro distruzione ha un impatto catastrofico sull’intero ecosistema.
- Acidificazione degli oceani: L’assorbimento di anidride carbonica (CO2) da parte degli oceani sta causando un aumento dell’acidità dell’acqua. Questo fenomeno rende difficile per molluschi e crostacei costruire e mantenere i loro gusci, compromettendo la loro sopravvivenza e minacciando la base della catena alimentare marina.
- Deossigenazione: L’aumento della temperatura dell’acqua riduce la solubilità dell’ossigeno, portando alla formazione di “zone morte” in cui la vita marina non può sopravvivere. Queste zone si stanno espandendo in tutto il mondo, soffocando gli ecosistemi marini e riducendo drasticamente la quantità di pesce disponibile.
- Eventi meteorologici estremi: L’aumento della frequenza e dell’intensità delle tempeste e degli uragani causano danni significativi agli habitat costieri, distruggendo le mangrovie e le zone umide che proteggono le coste dall’erosione e fungono da vivai per molte specie ittiche.
- Innalzamento del livello del mare: L’innalzamento del livello del mare minaccia le comunità costiere e gli habitat marini, portando alla perdita di zone umide, spiagge e altri ecosistemi vitali.
Conseguenze per la Pesca e la Sicurezza Alimentare:
Le conseguenze di questi cambiamenti sono particolarmente gravi per l’industria della pesca e la sicurezza alimentare globale. Il rapporto ONU prevede un declino significativo delle riserve ittiche nei prossimi decenni, con un impatto sproporzionato sulle comunità che dipendono dalla pesca per il loro sostentamento. Questo si tradurrà in:
- Aumento dei prezzi del pesce: La diminuzione dell’offerta di pesce farà inevitabilmente aumentare i prezzi, rendendo questa fonte di proteine meno accessibile per le fasce più povere della popolazione.
- Instabilità economica: La perdita di posti di lavoro nell’industria della pesca avrà conseguenze economiche devastanti per le comunità costiere, in particolare nei paesi in via di sviluppo.
- Aumento della malnutrizione: Il pesce è una fonte importante di proteine, acidi grassi omega-3 e altri nutrienti essenziali. La diminuzione della disponibilità di pesce potrebbe portare a un aumento della malnutrizione, soprattutto tra i bambini e le donne in gravidanza.
Cosa Fare? Raccomandazioni degli Esperti:
Gli esperti dell’ONU sottolineano l’urgente necessità di agire per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e proteggere gli ecosistemi marini. Le raccomandazioni principali includono:
- Riduzione drastica delle emissioni di gas serra: La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è essenziale per rallentare il cambiamento climatico e ridurre l’acidificazione degli oceani.
- Protezione e ripristino degli habitat marini: La creazione di aree marine protette e il ripristino di habitat degradati, come le barriere coralline e le mangrovie, possono contribuire a rafforzare la resilienza degli ecosistemi marini.
- Gestione sostenibile della pesca: L’adozione di pratiche di pesca sostenibile è fondamentale per evitare il sovrasfruttamento delle risorse ittiche e garantire la loro disponibilità per le generazioni future.
- Investimenti nella ricerca scientifica: Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere meglio gli effetti del cambiamento climatico sugli oceani e per sviluppare strategie di adattamento efficaci.
- Cooperazione internazionale: La protezione degli oceani è una sfida globale che richiede la cooperazione e la collaborazione tra tutti i paesi.
Il rapporto ONU lancia un chiaro campanello d’allarme. Ignorare l’impatto del cambiamento climatico sugli oceani significa condannare gli ecosistemi marini a una distruzione senza precedenti e mettere a rischio la sicurezza alimentare e il benessere di miliardi di persone. L’azione è necessaria ora, prima che sia troppo tardi per salvare “i tanti pesci nel mare”.
‘Plenty of fish in the sea’? Not anymore, say UN experts in Nice
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